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Troppo bella la Selva, il luogo fatato dei giochi di bambini, dove passavano i pomeriggi quelli delle elementari, la comitiva che sarebbe rimasta legata per la vita. Tutto cominciò quando Antonio fu punto da un'ape e loro lo salvarono portandolo a spalla dal medico. Poi le cene nella casetta di lui, al fiume,dove rimanevano a parlare e a farsi scherzi di ogni tipo. Quando Minco volle partecipare alla gara di biciclette e per poco non ci rimetteva l'osso del collo. Lungo la rotabile che aveva qualche curva e che fu raddrizzata di lì a poco, per volere degli amministratori comunali. E cominciò il calvario del colle di lato, che doveva essere spianato e ridotto a luogo per costruzioni private. Ci fu un impegno oltre ogni limite dei ragazzi, ora cresciuti, per evitare lo scempio che misero in campo il vescovo, il presidente della Regione e poi anche un cardinale, un vecchio parente di Rocco, il più indiavolato della compagnia. E si arrivò al Ministero, senza effetto alcuno. Perciò si pensò al fucile da caccia, ma solo per spaventare e che invece provocò un terremoto. E Rocco scomparve...